Tutor Scarl: il cambiamento della nostra architettura

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Da anni Tutor Scarl forma ragazzi e ragazze nell’ambito dell’Obbligo Formativo, che per noi rappresenta passato, presente e futuro.

Nel corso del 2009 la Società ha vissuto un momento di seria difficoltà. Sono stati messi in discussione la nostra esistenza, il nostro ruolo, il lavoro svolto da noi tutti con i nostri allievi. In questo contesto di criticità, sembrava che anche il modello didattico, formativo ed educativo fino ad allora adottato non ci offrisse una prospettiva di sviluppo nell’ambito dell’Obbligo Formativo, che ora è Obbligo di Istruzione.

In Tutor, però, da sempre pensiamo che i momenti di difficoltà ed il cambiamento costituiscano una notevole opportunità: di crescita, di miglioramento, di prospettiva.

Tutor Scarl ha dimostrato, nel corso degli anni, di sapere decidere in modo coraggioso e di voler continuamente sperimentare nuove idee: una volontà espressa, con la forza di un marchio distintivo, nella frase “nulla è permanente eccetto il cambiamento”, che campeggia anche nel nostro sito Internet.
Sotto questo profilo, la sperimentazione e l’innovazione nei percorsi dell’Obbligo di Istruzione hanno preso avvio dalla volontà di guardare alla mission formativa da angolature diverse e con la certezza di veder cambiare le esperienze di apprendimento e di insegnamento.

Riteniamo infatti che l’efficacia dell’intervento formativo non si valuti solo nei termini del “trovare un posto di lavoro”: al contrario, chiama in causa una matrice sociale, culturale, formativa che attiene alle modalità del vivere insieme e, nello specifico, al dialogo qualificato con il quale adulti e Istituzioni intendono rapportarsi alle nuove generazioni.

Grazie a questo accostamento, nel passaggio quasi epocale dall’Obbligo Formativo all’Obbligo di Istruzione abbiamo trovato nuovi stimoli per verificare la validità del nostro modello formativo.

In tal senso, abbiamo identificato 4 direttrici di cambiamento per il nostro agire formativo:

1. l’ideazione e la successiva realizzazione di un modello didattico coerente e formalizzato nell’ambito delle attività corsuali. Questo modello deve tenere conto di: qualità dei docenti visti come risorsa, individualizzazione del processo d’apprendimento, esigenze di rinforzo motivazionale e cognitivo agli allievi;

2. la ricezione di contenuti ed obiettivi previsti dal sistema nazionale per l’Obbligo d’Istruzione nell’ambito della nostra programmazione corsuale, integrandoli col sistema delle Unità di Competenza proprio delle Qualifiche Professionali regionali;

3. la verifica e la conseguente modificazione del modello di intervento formativo che ci caratterizzava in precedenza (plasmato sull’esigenza/scelta di ospitare il più a lungo possibile i discenti nell’alveo del percorso formativo) verso una metodologia innovativa atta a controllare e certificare in modo rigoroso le competenze erogate;

4. la riqualificazione della nostra offerta formativa di base, attraverso l’aggiornamento delle competenze e dei contenuti erogati in corrispondenza dei cambiamenti sociali e del Mercato del Lavoro, soprattutto in funzione di: nuove tecnologie, innovazione dei ruoli professionali e dei modelli organizzativi.

Da qui abbiamo preso le mosse per elaborare il nostro nuovo percorso per l’Obbligo di Istruzione.

Si comincia dall’accoglienza: è la fase dell’ascolto e del riconoscimento delle persone a cui proponiamo un percorso formativo, delle storie e dell’unicità degli allievi, delle relazioni tra gli attori del processo formativo come motore vitale di un progetto condiviso. In questo momento della nostra relazione con gli allievi, non solo “ascoltiamo” la loro voce e le loro aspirazioni bensì entriamo in relazione, in momenti privilegiati di incontro, con le loro famiglie, condividiamo obiettivi e modalità realizzative che abbiamo adottato per l’Obbligo di Istruzione. Coinvolgiamo i nuclei familiari e tutti coloro che sostengono gli allievi e noi nel percorso formativo ed educativo offerto.

La seconda fase è quella della nascita: attraverso una riflessione sugli esiti delle storie raccontate si arriva alla “modellizzazione” del sapere, all’innovazione ed alle buone prassi calate nella storicità di percorsi ed attori. Progettiamo e programmiamo interventi formativi che danno risposte alle storie individuali, alle necessità dei singoli e del gruppo in cui sono inseriti, alle esigenze in termini di aspirazioni professionali ma anche di inserimento/integrazione sociale e relazionale.

Continuiamo con la cura: sperimentiamo attivamente i percorsi formativi, trasponiamo il modello nel contesto del corso. Per noi significa anche resistere alla routine, nutrire le diversità, accompagnare al cambiamento e al rischio delle decisioni; vuol dire associare metodologicamente attività accompagnatorie a quelle puramente formative, per offrire agli allievi molteplici opportunità di crescita e completamento della persona, anche in qualità di cittadini del nostro territorio.
Da questo punto di vista, le principali innovazioni riguardano il laboratorio di educazione alla salute, lo Sportello psicologico, gli incontri tematici su violenza, identità e relazioni tra generi. Qui portiamo a misura di individuo i percorsi formativi, grazie all’attivazione dei corsi di recupero pre-stage, del tutoring linguistico, della peer education. Qui portiamo gli allievi a conseguire la Qualifica Professionale integrandola con l’istruzione secondo l’approccio degli Assi Culturali.

Infine, il nostro percorso formativo approda alla fase finale, il congedo: riorganizziamo le esperienze, liberiamo i progetti personali, presentiamo agli allievi ed alle loro famiglie i risultati conseguiti e verifichiamo il raggiungimento degli obiettivi di partenza.
I corsisti vengono quindi coinvolti come individui, come comunità di discenti, come cittadini. Li affidiamo al mondo del lavoro che hanno in parte sperimentato durante il percorso formativo. In ultima analisi, l’innovazione e la continuità dell’innovazione applicate in Tutor Scarl traggono alimento dalle loro indicazioni.

TutorLab: un’innovazione tra tante altre innovazioni

Il laboratorio in azienda è una delle nostre ultime “minirivoluzioni”.

Avvicinare il mondo delle imprese a quello dell’istruzione e formazione è un’azione che può essere realizzata in termini fisici, ma è suscettibile di essere declinata anche in altri modi, per esempio portando in aula dei professionisti (titolari di impresa, consulenti, esperti) che abbiamo selezionato e coinvolto nel nostro progetto, ai quali abbiamo comunicato il nostro modello formativo perché trasmettano ai nostri allievi le loro capacità e conoscenze, misurandone in modo sistematico i risultati di apprendimento; oppure, attivando seminari e workshop sulle nuove tecnologie, che i nostri allievi dovranno conoscere allorché guadagneranno l’accesso al mondo del lavoro.

La domotica è sicuramente una di queste e, oltre a integrare questa disciplina nel corpo teorico della nostra offerta formativa rivolta agli elettricisti, abbiamo accompagnato i nostri corsisti a visitare uno showloft a Milano, che costituisce un esempio emblematico e al contempo concreto di applicazione di domotica, abitualmente impiegato per la formazione degli esperti delle aziende di installazione di impianti elettrici in tutta Italia.

Ma l’innovazione può essere anche didattica. Ed ecco che abbiamo proposto, ai corsisti che ancora non possiedono un uso perfetto della lingua italiana, l’opportunità del tutoraggio linguistico: un tutor madrelingua affianca gli allievi durante le lezioni e traduce i concetti chiave agli allievi, aiutandoli nella comprensione ma anche nella relazione con i docenti ed i compagni.
E ancora abbiamo sperimentato con successo la Peer Education: si tratta di percorsi di recupero e consolidamento di competenze e contenuti disciplinari attraverso la collaborazione tra pari, nell’ambito del medesimo gruppo-classe o tra corsisti di classi seconde e prime o con l’intervento di ex-corsisti dello stesso percorso formativo. Abbiamo, infine, incoraggiato i nostri allievi a mettere in gioco le loro nuove capacità nel contesto locale attraverso diversi laboratori sociali, collaborando con associazioni e realtà territoriali in una logica di cittadinanza attiva.

I risultati dell’apprendimento, poi, vengono misurati costantemente attraverso verifiche in itinere e finali, che fotografano in modo preciso le competenze formate e quelle ancora da consolidare in ciascuna disciplina. Inoltre, reputiamo importante che ciascuno dei nostri allievi abbia l’opportunità di “recuperare” le capacità e le conoscenze non acquisite in maniera adeguata: organizziamo quindi per loro corsi di recupero individualizzati.

Questo modello, complessivamente strutturato nel segno dell’innovazione, è condiviso costantemente con i genitori: incontri collettivi ed individuali di presentazione e scambio di informazioni, idee, impressioni, si susseguono durante tutto il periodo della formazione in aula, in laboratorio ed in stage. Solo coinvolgendo le famiglie degli allievi riusciremo infatti a realizzare il nostro modello formativo ed educativo, che investe la vita dei nostri allievi a 360°.

Tutor Scarl: work in progress

Il cambiamento ha investito tutto e tutti: dalla ragione sociale della Tutor, passata da Spa a Scarl; alla direzione, che ha investito in un nuovo modello organizzativo; dai coordinatori ai tutor d’aula impegnati nei percorsi, non sempre facili, di formazione interna e di mutamento di metodologie, modalità di lavoro, approccio educativo e formativo; dalla didattica, attenta alle esigenze del sistema istruzione, formazione, mondo del lavoro; alla struttura, il nostro TutorLab.

In questo processo di mutamento costante, gli attori del cambiamento sono tutti coloro che scelgono di mettersi in gioco, in discussione:

i genitori degli allievi, che sono chiamati a seguire insieme a loro il percorso;

gli allievi, che ci portano le loro storie, le loro motivazioni ed aspirazioni nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta;

i tutor, che lavorano quotidianamente con l’obiettivo del successo formativo ed educativo dei nostri allievi; che sperimentano i nuovi modelli relazionandosi con docenti, esperti, famiglie; che sono investiti in prima persona dai cambiamenti e dall’innovazione, registrandone l’efficacia; cui sono richieste flessibilità e capacità di adattamento straordinarie e per i quali non esiste emergenza, ma solo la capacità di affrontare le attività quotidiane;

i docenti, dotati di competenza, passione ed empatia;

i professionisti e le aziende che ospitano in stage gli allievi e che a loro trasferiscono saperi ed esperienze;

infine, tutti coloro che credono fermamente nel futuro dei giovani nel nostro territorio.